Che cos’è un’apparecchiatura elettromedicale?
È un apparecchio elettrico, con non più di una connessione ad una particolare rete di alimentazione, destinato alla diagnosi, al trattamento o alla sorveglianza del paziente sotto la supervisione di un medico. Questo apparecchio entra in contatto fisico od elettrico con il paziente e/o trasferisce energia verso o dal paziente e/o rileva un determinato trasferimento di energia verso e/o dal paziente.
L’apparecchio comprende quegli accessori, definiti dal costruttore, che ne permettono un uso normale.
È importante assicurarsi che tali apparecchiature, oltre che gli impianti siano periodicamente verificati. Le prove di accettazione e le operazioni di manutenzione sono una cosa diversa dalle operazioni di verifica periodica della sicurezza delle apparecchiature.
Che cosa misuriamo per garantire la sicurezza operativa dell’apparecchio soggetto a verifica?
- L’esecutore effettua su tutte le apparecchiature elettromedicali le verifiche e le misure previste dalla norma generale CEI 62.5 (EN 60601-1) e descritte nella parte III del documento.
- Per gli apparecchi che sono oggetto di norme particolari conduce le verifiche e le misure previste da dette norme, come descritto nella parte IV del documento.
Chi fa cosa?
Il datore di lavoro deve prendere le misure necessarie per salvaguardare i lavoratori da tutti i rischi di natura elettrica connessi all’impiego dei materiali, delle apparecchiature e degli impianti elettrici messi a loro disposizione (art. 80 comma 1).
Come funziona?
La verifica tutela chi, in modo diverso, per motivi terapici o accidentalmente, viene a contatto con qualsiasi strumento, apparecchio, impianto, sostanza o altro prodotto, usato da solo o in combinazione.
La verifica garantisce il mantenimento delle condizioni di sicurezza delle apparecchiature elettromedicali nel tempo.
La sicurezza elettrica degli apparecchi già in servizio deve rispondere ai valori limite dei parametri elettrici prescritti dalle norme CEI 62.5 (EN 60601-1) e/o fissati dalle norme particolari. I richiami alle norme CEI e alle norme EN sono usati come riferimento per le modalità di esecuzione delle prove e per i relativi limiti ammessi.
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